Remote le origini

Il più antico documento su cui si cita Portacomaro è del 927.
A lungo disputato tra "Asteggiana e Monferrato", Portacomaro, antica terra di confine, dopo la pace dell'11 febbraio 1179, tra il Marchese del Monferrato e il Comune di Asti, non potè più avere castelli od ospitare guarnigioni, ma fu considerato come una sorta di zona franca, in cui erano tutelati sia i diritti degli astigiani che i diritti dei monferrini.
Nel 1387 passò agli Orleans con gli altri paesi assegnati in dote a Valentina Visconti.
Nel 1414 subì l'attacco di varie Compagnie di ventura e fu in gran parte distrutto.
Dal 1618 fino al 1659 Portacomaro era feudo dei Conti Coardi, antica famiglia di origine spagnola.
La sua frazione, Migliandolo, nel 1836 fu integrata al Comune di Portacomaro, per decisione del Re di Sardegna Carlo Alberto.

Da vedere
Antico "Ricetto" medioevale ad antico Torrione
Chiesa Romanica di San Pietro (Sec. XII, con affreschi del '400)
Parrocchiale di San Bartolomeo (fine '500)
Confraternita dell'Annunziata (detta anche "dei Batì", metà '700)
Cappelle campestri e piloni votivi
Parrocchiale di San Dalmazio (Fraz. Migliandolo)
Chiesa Madonna delle Nevi (Fraz. Migliandolo)
La Bottega del Grignolino (antichi "crutin" nel tufo)

Nei dintorni

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